Le professioni sanitarie riconosciute dal Ministero della Salute in Italia sono 30 e tra queste figurano anche le professioni sanitarie infermieristiche e la professione di ostetrica. La professione di infermiere, riconosciuta grazie al decreto ministeriale 739/94, richiede delle conoscenze specifiche nell’ambito della cura e dell’assistenza dei pazienti e può essere svolta sia nell’ambito pubblico sia nell’ambito privato. Stesso discorso per l’ostetrica, figura fondamentale durante il parto, ma richiesta anche come consulente nei consultori e in tutti gli istituti ed enti che si occupano di educazione sessuale.
La vastità però del settore della salute richiede delle specializzazioni per ogni ramo sanitario e quindi, come accade per i medici che si specializzano in una determinata branca della medicina, così chi svolge professioni infermieristiche ed ostetriche può iscriversi ad un master di perfezionamento del suo percorso formativo per intraprendere carriere leggermente diverse rispetto a quelle legate all’immaginario comune. Tra queste troviamo la possibilità di diventare infermiere legale e ostetrica legale. Si tratta di due professioni che mettono a disposizione le loro competenze sanitarie per questioni che riguardano la giustizia e la prevenzione del rischio clinico. Scopriremo nel dettaglio quali sono le aree in cui operano e come si integrano nel mondo della sanità.
Infermiere legale: chi è e cosa fa
L’infermiere legale e forense aggiunge alle sue conoscenze in ambito sanitario quelle in ambito legale e giudiziario, proponendosi come figura multidisciplinare a servizio del pubblico e del privato. Per acquisire la qualifica è necessario conoscere le discipline di un master in infermieristica legale, che ha l’obiettivo di formare l’infermiere nelle materie che afferiscono alla sfera del diritto, della legislazione, della deontologia professionale e delle responsabilità sanitarie. Il master si può conseguire anche online, scegliendo uno dei corsi proposti dalle università telematiche, come avviene nel caso di Unicusano. Una volta conseguito il titolo specialistico, l’infermiere legale può svolgere le seguenti mansioni:
- consulenza tecnica in caso di giudizi di responsabilità degli infermieri;
- assistenza tecnica e legale per colleghi coinvolti in questioni legali e burocratiche;
- collaborazione nella stesura di procedure, documentazione e linee-guida che riguardano il rischio clinico in ambito infermieristico;
- cooperazione con il medico-legale per casi che richiedono il suo intervento.
Accanto queste funzioni principali, si possono aggiungere anche attività di educazione e informazione sanitaria e supporto tecnico in caso di processi che riguardano vittime di violenza sessuale e ogni tipo di abuso. Possono inoltre intervenire anche nelle questioni che riguardano persone che hanno delle dipendenze, come alcool e droghe. Il ruolo dell’infermiere forense può essere svolto sia negli ospedali sia in contesti extraospedalieri e il professionista può lavorare con partita IVA o come dipendente pubblico.
Ostetrica legale: chi è e cosa fa
La professione dell’ostetrica è solitamente associata al momento del parto, perché appunto è la figura professionale che assiste la partoriente e si assicura che tutte le fasi del parto procedano nel migliore dei modi. Tra le competenze specialistiche di questa professione c’è anche quelle legale o forense, che consiste nell’attività di supporto durante le autopsie, le identificazioni e tanatologia. Le conoscenze in ostetricia sono inoltre utili a ricostruire episodi di violenza sessuale, stupro e ogni tipo di abusi.
Per diventare ostetrica forense c’è bisogno di conseguire un master di 1° livello o un corso di specializzazione con materie di tipo legislativo e giuridico. Come l’infermiere legale, anche l’ostetrica legale può lavorare come collaboratrice nel servizio pubblico o come libero professionista.