La proprietà commutativa che si studia nei primi passi dell’algebra che recita ‘cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia’ non vale proprio per tutti i casi e meno che mai nell’alimentazione. I ritmi e le cattive abitudini del popolo italico – tranne alcune eccezioni – vede la latitanza della prima colazione, un pranzo veloce e un’abbondante cena. Siamo certi che sia il giusto modo per alimentarci con intelligenza? Probabilmente un nutrizionista a Roma ci direbbe che il metodo è totalmente sbagliato e che sarebbe preferibile invertire proprio l’ordine dei fattori per ottenere un altro risultato certamente più appagante.
L’importanza della educazione alimentare
Attraverso un’analisi delle proprie abitudini alimentari che un serio nutrizionista può elaborare, è possibile acquisire quella necessaria consapevolezza che molte di queste sono totalmente sbagliate. Una prima colazione che spesso si limita ad un cappuccino e una brioche mangiata frettolosamente al bar (quando non addirittura solo un caffè!) rappresenta lo sbaglio più macroscopico che si possa compiere. E’ bene tenere presente che questo primo pasto è addirittura fondamentale per attivare gli assi metabolici ipotalamici che forniscono un’alta soglia di concentrazione necessaria per cominciare la giornata. Nutrirsi intelligentemente con cereali, fibre, proteine, carboidrati, frutta e magari un buon centrifugato di ortaggi permette al nostro fisico di avere il carburante che necessita per avere le giuste energie e per arrivare all’ora di pranzo in modo adeguato.
Studi prodotti da medici e nutrizionisti in varie parti del mondo ha determinato oggettivamente che un corretto stile di vita alimentare permette, non solo di non ingrassare ma addirittura dimagrire. Ma oltre a risolvere un problema legato all’obesità, una prima colazione calibrata in modo che ci sia il giusto apporto energetico che annoveri proteine, vitamine e fibre è anche indicato per mantenere la propria salute in ottima forma. Infatti, se si riescono a controllare i picchi glicemici e di conseguenza quelli insulinici, si è protetti dall’insorgenza di problemi legati al diabete, all’obesità e all’ipertensione.
Proseguendo con l’educazione alimentare – che spesso determina il cambiamento delle nostre cattive abitudini – non è sufficiente basarsi sulla sola prima colazione ma deve continuare anche con il pasto del mezzodì che i ritmi di lavoro spesso riducono ad un panino trangugiato di fretta.
Mangiare poco e male dopo aver saltato anche una adeguata prima colazione significa aumentare quel senso di fame che ci fa giungere all’ora di cena dove non vediamo l’ora di assaltare la tavola per riempirci a sazietà.
Inutile dire che a un’abbondante cena corrisponda un’abbondante digestione che, di sera e prima di andare a letto, non è certo l’ideale. Appare evidente il fatto che una intelligente prima colazione che sia capace di dare il giusto apporto alle necessità del nostro fisico ci consente di arrivare all’ora del pranzo tranquillamente (magari si è anche fatto uno spuntino a metà giornata con un frutto) e di poter scegliere di mangiare una semplice insalata. A quel punto, arrivare all’ora di cena senza essere aggrediti dal senso di fame e di poterci saziare sufficientemente con una giusta alimentazione suggeritaci dal nostro nutrizionista, con un totale guadagno di forma e di salute.