Per definire il termine agenesia possiamo fare riferimento al greco: l’alfa privativa e la parola genesi indicano letteralmente la mancata nascita. In medicina la parola agenesia indica l’assenza sin dalla nascita di un organo; agenesia dentale indica quindi la carenza congenita di denti.
Entrando più nello specifico, possiamo aggiungere che l’agenesia è un tipo di patologia che colpisce il follicolo dentale, quindi il dente nella sua fase embrionale. Questo comporta il mancato sviluppo del dente stesso per una serie di motivi, tra i quali distinguiamo fattori esterni o interni. Tra i primi rientrano problematiche derivanti da infezioni, traumi o scarso apporto di vitamine; tra i secondi invece figurano principalmente i fattori di tipo ambientale.
In questo articolo vediamo più da vicino quali sono le problematiche e i rimedi connessi a questa patologia. Su cukondental.com trovate ulteriori informazioni e suggerimenti a riguardo.
Agenesia totale o parziale e le problematiche connesse a questo tipo di patologia
Un’altra distinzione da fare è quella tra agenesia totale e agenesia parziale. La prima, molto rara, costituisce l’assenza della dentatura permanente ed è associata molto spesso ad altre problematiche di carattere genetico. L’agenesia parziale è un tipo di patologia più comune, che comporta in circa l’80% dei casi la mancanza dei denti più visibili (come gli incisivi laterali) del paziente. Spesso si verifica, oltre alla patologia, anche un problema di carattere sociale, poiché il paziente fa riscontrare problemi di relazionalità per la vergogna, che a volte può sfociare in vera e propria depressione.
Altre problematiche comuni riscontrabili nei pazienti affetti da agenesia sono l’affollamento dentale, e in generale disfunzioni del cavo orale dovute all’intrecciarsi dei denti. Questo comporta un meccanismo di compensazione che finisce per compromettere la masticazione.
Quale comportamento assumere in caso di patologia e gli esami da svolgere
Nel caso di agenesia dentale bisogna rivolgersi ad un odontoiatra esperto per giungere al rimedio più indicato per il proprio caso specifico. Egli procederà subito con un esame radiografico dal quale possono emergere le prime risposte.
Ci sono diverse valutazioni da fare, che spettano sempre allo specialista. Per prima cosa bisogna accertarsi che il dente sia realmente mancante, perché a volte capita che esso non venga fuori non a causa dell’agenesia ma per colpa di un’inclusione ossea. La prima cosa da fare è quindi quella di giungere ad una effettiva diagnosi di agenesia.
A questo punto vanno fatte una serie di considerazioni di carattere medico (in base all’età del paziente, ala situazione del cavo orale ecc.) per giungere al miglior trattamento possibile della patologia.
I rimedi indicati in caso di agenesia
Una volta fatta la diagnosi, e stabilito con certezza la situazione in cui versa il paziente, è possibile procedere con la cura. Oltre al disagio, vanno considerate le eventuali disfunzioni che l’agenesia può provocare a livello di cavo orale.
Solitamente esistono tre diversi rimedi per affrontare il problema:
- l’utilizzo di una protesi per chiudere lo spazio provocato dal dente mancante
- la chiusura dello spazio attraverso una pratica ortodontica
- l’installazione di un dente attraverso un intervento di implantologia
L’intervento di carattere implantologico può essere scongiurato qualora il dente mancante fosse un premolare o un molare. In questo caso, anche il problema di tipo estetico può essere superato agevolmente mediante un allineamento più naturale della dentatura.
L’intervento di implantologia è consigliato è invece di gran lunga preferibile rispetto alle soluzioni offerte dalle protesi, ed è quello che gli odontoiatri suggeriscono maggiormente, soprattutto quando il dente mancante è un incisivo. In definitiva, il consiglio è sempre quello di affidarsi ad un professionista esperto nel trattamento di questa patologia e di non farsi prendere dal panico o dalla frustrazione eccessiva perché si tratta di un problema facilmente risolvibile.